EX
GOKIN
BLACK GETTER ROBOT
RYOMA MODE
Circa
un’anno fa, la casa produttrice Fewture annuncia
la produzione di un “nuovo” Getter Robot,
esattamente la versione del Getter Black apparso nella
serie Last Day Of The Planet. Con il passare del tempo
escono le foto del prototipo che pare essere composto
quasi interamente da metallo, sorpresa assoluta perché
di solito questa casa di produzione sforna modelli solamente
in plastica. Circa a Marzo 2005 il modello è già
preordinabile dal Giappone ed il costo appare subito elevato
facendo capire che non sarà un modello di grande
tiratura. L’uscita era stata fissata per Agosto
2005, ma poi la Fewture rimanda l’uscita al mese
di Novembre…….A Novembre 2005 altro slittamento,
il modello viene spostato addirittura al mese di Gennaio
2006!!!!!!!!!!!! Cominciano a sorgere dubbi atroci, in
rete girano voci assurde sul fallimento improvviso della
casa di produzione, insomma, un vero “caso”
modellistico mondiale!!!!!.........Gennaio 2006, finalmente
il Black Getter esce sul mercato e subito l’attenzione
si concentra sul tipo di materiali da cui è composto,
anche qui cominciano a prendere forma le ipotesi più
disparate, tutta plastica come i Mazinger 1901, vinile
pieno…..e chi più ne ha più ne metta!!!
Per il momento non svelerò l’arcano mistero,
dovrete leggervi tutta la recensione………..sono
cattivo vero?! Siate pazienti amici di Japanrobot perché
quello che sto per recensire è un modello con la
M maiuscola!!!!!!!!!! Getter Black….3….2….1…..via……..LA
SCATOLA………Sin dalla confezione si capisce
che non è una produzione qualsiasi, primo contenitore
di cartone con scritte in giapponese sui fianchi e sigla
della casa di costruzione, aprendo ci si trova davanti
ad un’altra scatola tutta nera avvolta dal millebolle
e con angolari ai quattro lati in polistirolo. Questa
si sfila e rivela un’alta scatola con la foto in
primo piano del Getter, si solleva il coperchio e……ancora
nessuna traccia del modello………troviamo
due alette di cartoncino bianco che una volta aperte rivelano
una copertura in polistirolo con le istruzioni ed una
splendida litografia firmata, da chi ve lo rivelerò
più avanti!!! Finalmente alzando la protezione
il polistirolo appare il nostro Getter Black!!!!!!!!!!!
Sicuramente questa è la confezione che più
mi ha fatto godere, modellisticamente parlando, nella
sua apertura. Non so perché, ma c’è
sempre un fascino particolare nell’aprire le confezioni
dei modelli appena arrivati ? Subito si può ammirare
il robottone con tutti i suoi accessori, tutto avvolto
in sacchetti protettivi, nella parte sottostante della
scatola trova alloggiamento un display stand rotondo con
un apposito sostegno in metallo, ma questo lo analizzeremo
più avanti. THE BLACK GETTER……Estraendo
il modello si nota subito la sua pesantezza e grandezza,
io personalmente non l’ho pesato, ma la casa fornisce
il dato di 1200 grammi per 25 centimetri e ad occhio e
croce ci siamo decisamente. Il Getter si presenta nudo,
faccia scheletrica, cassa toracica in vista e addome forato!!!!!!
Fewture ha deciso di dare la possibilità di esporre
il modello in due versioni, una appunto nuda e l’altra
invece classica con tutte le coperture al loro posto.
Vediamo ora di vestire il nostro bimbo, nel foro del basso
ventre s’ inserisce un piccolo generatore in plastica,
poi si chiude con l’apposita copertura addominale
di color argento e oro composta interamente in metallo.
Questa va facilmente ad incastrarsi nelle apposite sedi
che si trovano nel retro del modello. Passiamo alla parte
superiore, prendiamo la copertura nera che rappresenta
la parte terminale della Getter Machine uno e la posizioniamo
nell’apposita sede con incastro a pioli, anche questo
accessorio è interamente costruito in metallo pieno,
è veramente pesante credetemi. Il volto scheletrico
si copre con l’apposita mascherina, questa in gomma,
che permette al nostro Black di avere un’espressione
meno terrificante. Questa maschera facciale si appone
semplicemente a pressione e osservandola bene, ci si accorge
che ha un filo di trasparenza lasciando intravedere leggermente
la faccia scheletrica sottostante. Ora abbiamo il Black
Getter in configurazione normale, ma nella confezione
ci sono altri accessori per renderlo ancora più
intrigante. Tre grandi lame, artigli, una scure, tre sfere
metalliche ognuna con un ideogramma giapponese diverso,
una piccola capsula, la sciarpa ed il mantello. Le tre
lame sono unite in un blocco unico e si possono posizionare
indifferentemente sia sul braccio destro che su quello
sinistro, l’inserimento avviene tramite perno ad
incastro. Stesso discorso per i quattro artigli, si posizionano
sulle nocche delle mani del Getter, sia sulla destra che
sulla sinistra, dipende un po’ dal gusto personale.
La scure è molto singolare, l’impugnatura
presenta una sorta di leva acceleratore che la rende molto
singolare nel suo aspetto, può essere impugnata
tramite l’incastro del piccolo perno posto sul manico,
anche per questo accessorio è possibile la scelta
del posizionamento. Queste sono le tre armi in dotazione
e sono tutte in materiale plastico con una rifinitura
molto buona e una colorazione ben fatta, certo mi sarebbe
piaciuto avere a disposizione le coppie per ogni arma,
pensatelo con le lame su entrambe le braccia, doppi artigli
sulle mani e con due asce impugnate!!!!! Ho parlato di
tre sfere metalliche, questi accessori vengono posizionati
direttamente sulla schiena del Getter Black, come ho scritto
prima su ogni sfera è posto un carattere diverso,
MENTE – CORPO – TECNICA. Una cosa che voglio
far notare è la delicatezza della stampa del simbolo,
è molto sottile e se non si presta attenzione si
può anche graffire. Dopo l’arsenale da battaglia
passiamo alle parti aggiuntive del vestitino, scarpina
e mantello. Nella serie Last Day Ryoma ha una vistosissima
sciarpa che gli copre parte del viso, visto che lui stesso
ha modificato a sua immagine il Getter non poteva mancare
tale accessorio anche sul faccione del robot. Per applicare
la parte appena citata si deve sganciare la testa del
modello, con un minimo di attenzione perché i perno
di sostegno è in plastica. Una volta sfilata la
testa si appoggia la sciarpa nera e si ripone il cranio
del Getter. Il posizionamento del mantello avviene più
semplicemente, le parti terminali vanno a scivolare sotto
all’apposito alloggiamento della schiena, poi spingendo
verso il basso, si ha il fissaggio con il perno dell’alloggiamento
della sfera centrale, per capirci meglio, quella con il
simbolo CORPO. La sfera comunque può essere alloggiata
sul mantello e quindi essere tranquillamente resa visibile,
cosa che non avviene purtroppo per le altre due. Anche
per questi due accessori la composizione è in plastica,
il mantello però è veramente pesantissimo
e ha un livello di rifinitura costruttiva e di verniciatura
altissimo!!!!! Ulta nota accessoristica è per la
piccola capsula che può essere alloggiata nell’apposito
sportellino posto sul bacino del Getter Black, ignoro
il suo uso anche perché una volta messa nell’alloggiamento
questo non può essere richiuso, cosa che trovo
molto brutta e inutile. DIECAST O NON DIECAST?..................Eccoci
all’atroce dubbio che ha perseguitato tanti appassionati,
in particolare il mio caro amico Marco, facendogli passare
notti insonni a pensare se valesse la pena di acquistare
o meno il modello!!!!!!!!!! Metallo ragazzi, tanto metallo
e soprattutto metallo pesantissimo!!!!!!!!!!!! Trova dunque
conferma, intuibile dal peso dichiarato da Fewture, l’impiego
di metallo nella costruzione del Black Getter!!!!! Parte
dei piedi, tutte le gambe, bacino, addome/torace, schiena
e una parte degli avanbracci sono in metallo pesante!!!!!
Ora che ogni dubbio è stato sciolto analizziamo
più in profondità tutto il modello. INSIDE
THE GETTER…………Tecnicamente la
realizzazione non propone novità eclatanti, anzi,
posso affermare tranquillamente che di novità non
ve ne sono. Gli snodi sono tutti a scatto, da quelli dei
piedi a quelli delle braccia. I piedi sono provvisti di
uno snodo centrale, quindi la punta può essere
piegata in modo da poter far assumere pose più
plastiche al Getter, mi ricordano molto quelli proposti
da Bandai sugli Eva. Oltre allo snodo è possibile
inclinarli, cosa fondamentale e da me molto apprezzata
in sede di posabilità, è addirittura possibile
anche una piccola rotazione. Le gambe sono veramente enormi
e massicce, le uniche parti in plastica su di esse sono
le strisce viola e le ginocchiere nere. Gli snodi che
permettono il movimento sono veramente potenti, il suono
che si ode nel muoverli fa veramente venire i brividi,
sono molto rigidi e il sonoro tack che si sente fa capire
quanto siano possenti queste parti. Ovviamente dovendo
sorreggere tanto peso non era concepibile un meccanismo
a scorrimento semplice, la soluzione con scatto è
sempre la più indicata, anche se con l’andar
del tempo e una continua sollecitazione potrebbe presentare
segni di cedimento. Dalle ginocchia in giù le gambe
possono ruotare e quindi contribuire in modo elevato all’aumento
del fattore stabilità/posabilità. L’aggancio
al bacino permette di divaricare notevolmente gli arti
inferiori ed anche il loro spostamento avanti/indietro,
anche questi snodi hanno un possente scatto, a volte vi
assicuro che il rumore è così forte che
sembrano addirittura spaccarsi……che pauraaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
Fortunatamente è solo una sensazione. Le braccia
hanno il classico sistema di rotazione e sono dotate di
snodi ai gomiti e alle giunture delle spalle, quindi si
può ottenere anche un gradito movimento in avanti
di tutto il braccio. Le mani hanno le dita articolate,
ma non singolarmente, solo il pollice è indipendente
questo comunque offre una buona presa della scure. Le
braccia sono prevalentemente in plastica, l’unica
parte in metallo sono i bracciali posti sugl’avambracci
sede di alloggiamento per le grandi lame. Il Black Getter
è dotato di uno snodo centrale a sfera, questo
permette un ampio movimento sia rotatorio che d’inclinazione
avanti/indietro. Questo snodo è posto esattamente
a metà del modello, divide praticamente la parte
inferiore da quella superiore, visivamente anche troppo!
Ultima nota per la testa, il movimento è molto
buono e molto libero direi, ma viene bruscamente ridotto
dall’applicazione della sciarpa. Questa ne preclude
fortemente la possibilità di movimento in qualsiasi
direzione perché copre praticamente mezzo volto
e riduce ovviamente lo spazio di movimento. In generale
dunque posso affermare che il nostro bel Getter Black
è dotato di una buonissima snodabilità e
capacità di movimento, questo dato è per
me molto importante perchè mi diverto sempre moltissimo
nel ricercare posizioni molto plastiche e di grande effetto.
DISPLAY STAND………Nel fondo della scatola
è presente uno stand espositivo di forma sferica
ed è costruito interamente in plastica pesante.
Troviamo anche un sostegno in metallo con la parte terminale
in gomma dura leggermente sagomata sulla base del fondoschiena
del Getter. Questo accessorio va inserito nella basetta
espositiva e tramite un sistema di scorrimento, può
essere spostato in diverse posizioni, ma non è
tutto qua. Oltre al movimento avanti/indietro, questa
parte del display stand può anche salire e scendere,
tramite il bloccaggio a vite dell’apposita rotella,
l’asta di metallo assume varie altezze ed è
in grado di sostenere senza problemi tutto l’enorme
peso del modello. Per la prima volta, dico prima perché
il Godannar Max Factory è uscito dopo, il display
espositivo diventa accessorio “in action”,
non il solito stand dove esporre in modo statico il robot
e gli accessori, questa basetta permette l’esposizione
in pose di volo molto dinamiche e spettacolari diventando
ufficialmente la prima base espositiva bifunzionle!!!!!
L’unico appunto è sul sistema di bloccaggio,
si deve forzare un tantino per alloggiare il Getter e
quindi l’operazione risulta un pochino laboriosa
e delicata. MR TAKU ROBOT SATO…WHO IS HE?........Come
ho scritto all’inizio dell’articolo è
presente all’interno della confezione una litografia
firmata, il nome che compare è quello di un certo
TAKU SATO. Chi è questo signore? Semplice, è
colui che ha disegnato e rielaborato il nostro bel Getter
Black Ryoma Mode, c’è la sua firma addirittura
sulla schiena del modello. Sulla litografia è stilizzato
in bianco e nero il Getter, solo a metà busto circa,
e immediatamente sotto c’è una grande firma
fatta a pennarello nero proprio del signor TAKU SATO,
pare sia stata fatta realmente a mano su ogni litografia…se
fosse vero poveretto lui!!!!!!!! Permettetemi di dire
che la presenza di questa chicca fa aumentare ancor di
più il fascino di questo modello. In tutta la recensione
non ho detto una cosa fondamentale, questo Black Getter
non è la riproduzione esatta della controparte
televisiva, ma bensì una rielaborazione in chiave
moderna interpretata dal nostro caro designer TAKU SATO
che pare essere una sorta di Pininfarina robotico molto
apprezzato in terra nipponica. CONSIDERAZIONI………..
Questo modello fin dal suo annuncio è stato etichettato
come LIMITED, infatti in Giappone era possibile preordinarlo
veramente in pochi esemplari, qualcuno parla di soli 600
pezzi, io sinceramente non saprei, l’unico dato
a confutazione è la scarsa reperibilità.
Su i noti web shop nipponici non c’è più
traccia da tempo e su ebay ogni tanto ne salta fuori uno.
Ovviamente il prezzo si è vertiginosamente alzato,
io stesso ho visto un’asta di due mesi fa su yhaoo
japan, chiusasi a ben 60000 yen che all’incirca
sono 411 euro, ma il discorso prezzo lo riprenderò
tra poco. E’ doveroso fare alcune osservazioni,
essendo così pesante mi stupisce un poco il concepimento
di uno snodo centrale sferico in plastica!!!!! Visivamente
non è il massimo perché crea uno spazio
molto visibile tra le due parti. Gli snodi dei gomiti
sono veramente ridicoli e completamente in plastica, non
danno sicuramente un’impressione di solidità
nel tempo. La stabilità del modello è messa
in crisi quando si appone il mantello, questo sbilancia
all’indietro il modello creando un serio pericolo
di caduta!!!!! La cosa però che mi ha stupito in
modo positivo è l’assemblaggio, non c’è
una vite su tutto il Getter!!!!! Questa è, a mio
modo di vedere, la vera novità apportata da Fewture,
non riesco proprio a capire come abbiano fatto la procedura
d’assemblaggio, complimenti!!!!! Senza dubbio ci
troviamo davanti ad un modello molto particolare con un
impatto visivo davvero notevole, vi assicuro che posizionato
accanto ai Chogokin Bandai e Aoshima questi ultimi spariscono
decisamente. Certo il prezzo non è di quelli più
abbordabili, come ho scritto poche righe sopra, si oscilla
dai 400 euro in su, io stesso l’ho pagato ben 500
euro, ma sono assolutamente soddisfatto di quello che
ho comprato. Certamente non sono cifre che si spendono
tutti i giorni, soprattutto per un hobby, ma penso che
in questo caso un piccolo strappo sia più che giustifico.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente
l’amico Antonio, in arte Diabolos, che mi ha procurato
il modello e che ha sopportato per circa un mese tutte
le mie lamentele e insofferenze……ciao Antoooooooooo!!!!!
Al momento del ritiro a casa sua abbiamo realizzato un
piccolo servizio fotografico per l’evento, cioè
la mia felicità nelle varie fasi di apertura del
pacco, spero che il capo Jap21 voglia pubblicarle così
vi potrete fare due risate. Un saluto a tutti i lettori
di Japanrobot da parte mia….. PaoloMK2
PaoloMK2.
(le foto sono state inviate dall'autore dell' articolo).