Il
Dottor Shikishima e il Dottor Kaneda , lavorano per il
centro ricerche militare giapponese. Da molto tempo stanno
lavorando alla realizzazione di un Super Robot. Dopo 27
tentativi falliti il 28esimo ha successo!!!! TETSUJIN
28 (uomo di ferro).Come pilota viene scelto un piccolo
ragazzino di 13 anni, il cui nome è Shotaro. Tramite
un radiocomando impartisce gli ordini al gigantesco essere.
Nasce così il primo Robot dell’animazione
giapponese…il papà di tutti i nostri eroi!!!!!!!!!!!!!
Nel Novembre del lontano 1963 viene trasmessa la prima
puntata della serie che ne conterà ben 96 e terminerà
nel Maggio 1964…tutto rigorosamente in bianco e
nero!!!!!!!! Nel 1980 la TMS (Tokyo Movie Shinsha) trasmise
una riedizione della serie, ovviamente a colori, riducendo
il numero degli episodi a 50. Questa arrivò anche
in Italia, con il titolo di SUPER ROBOT 28. Salve ragazzi,
come avrete capito questa che state per leggere è
la recensione dedicata al nuovo GX 24 della BANDAI, TETSUJIN
28. Visto che questo personaggio è il capostipite
di tutti i robot giapponesi, mi sembrava doveroso fare
un’introduzione storica. Ora però entriamo
nel vivo della rece. Aprendo la scatola troviamo il nostro
bel T28 avvolto nell’ormai classico sacchettino
protettivo, gli accessori e il display stand con il nome
del modello…a differenza dei GX precedenti la targa
nominativa è scritta in caratteri cinesi!!! Il
modello è alto 17 cm, dalla testa, fissa, al bacino,
il materiale usato è plastica, mentre per le braccia
e le gambe abbiamo il metallo. Tutto sommato il T28 ha
un discreto peso. La cosa che colpisce immediatamente
è la colorazione sfumata che è davvero molto
bella e priva di imprecisioni. Perfino la pianta dei piedi
ha le sfumature!!! La posabilità è molto
buona, la BANDAI ha reso molto più mobile l’articolazione
del ginocchio, ha inserito lo stesso sistema applicato
agli EVA per poter piegare la punta dei piedi e ha realizzato
un ulteriore snodo che permette alla parte sottostante
al bacino di aprirsi per poter piegare le gambe ancora
più in avanti!!! Anche le braccia sono molto mobili,
possono ruotare e aprirsi completamente senza il minimo
problema, grazie all’ormai collaudatissimo sistema
a scatto. Nei gomiti troviamo il classico aggancio con
magnete che permette anche il movimento dell’avanbraccio.
Quest’ultimo è corredato da bracciali neri
con pomelli dorati. Nota molto positiva è l’inserimento
di nove piccoli gommini, dello stesso colore del modello,
per la copertura delle viti…ottimo. Gli accessori
non sono molti, abbiamo quattro coppie di mani, pugno
chiuso – semi aperta – a conca – estesa.
Un’avanbraccio rotto, il mitico radiocomando, i
due motori da applicare dietro la schiena e per finire
la miniatura di Shotaro. Quest’ultima in plastica
con la possibilità di muovere le braccia. Scopriamo
ora la novità più succulenta, gli occhi
del T28 si possono accendere mediante l’interruttore
posto sul retro del modello. Le batterie sono già
inserite ed è anche specificato sulla confezione.
Sono delle pile rotonde (LR44) come quelle usate per orologi
e calcolatrici. Queste si possono cambiare dividendo in
due il corpo del TETSUJIN 28 facendo ruotare il busto
verso destra. Una volta accesi, gli occhi sono di colore
giallo, ma avvicinando il radiocomando al petto del modello,
ecco che magicamente il colore diventa rosso!!! Pensandoci
bene si può intuire il motivo di tutta quella plastica
per la costruzione del corpo del T28. Se avessero usato
il metallo probabilmente questo gioco a campo magnetico
delle luci non sarebbe riuscito…questa almeno è
l’idea che mi sono fatto io. Ho esaminato molto
attentamente questo nuovo GX 24 e non ho riscontrato il
minimo difetto di assemblaggio, niente sbavature sulla
plastica, nessuna imprecisione nella colorazione, insomma
tutto ok!!! Certamente questo T28 non è il più
bel robot in circolazione, il suo design è ovviamente
datato e la BANDAI non ha fatto altro che realizzare quello
che fu creato molti anni fa. Guardando la testa sembra
di vedere un gladiatore con il classico elmo dell’epoca,
ma poi osservando il resto del corpo si pensa a tutt’altro!!!!
A me sembra un bell’ovone. Dopo lo Zambot 3 probabilmente
ci si aspettava ben altro personaggio, ma vi posso assicurare
che questo nuovo SOC è molto carino e ben fatto.
Le soluzioni tecniche apportate, anche se non molto di
rilievo, contribuiscono in modo concreto al mio giudizio
più che positivo. Insomma chi vuole avere nella
propria collezione il papà di tutti i robot non
può perdersi questa occasione. Il prezzo si aggira
sui 60 Euro più spese di spedizione, mentre in
Italia si superano anche i 100. Un saluto a tutti da Paolo
MK2.
(le foto sono state realizzate dall'autore dell'articolo).