MAZINGER Z BIG BANG PUNCH by Mazingetter

Mazinga, Mazinga e ancora Mazinga! Con la nuova serie di Mazinga Z da poco terminata sugli schermi di Tv Tokyo Bandai ci ha sommerso di modelli direttamente tratti dall'anime e nel giro di soli 4 mesi ci ha propinato non uno, ma 4 soggetti ispirati a mecha mazinghiani e mazingoidi per un totale di 3 Mazinga Z (gx-45, gx-45a e gx-49) e un Energer Z (gx-47). Se per l'Energer ed i primi due Mazinga lo stampo utilizzato è sempre stato quello del gx-45, per il gx-49 si è ricorsi ad un progetto nuovo di zecca ispirato dalle necessità di trasformazione del modello.Il gx-49, infatti, non rappresenta altro che la versione trasformabile di Mazinga Z nell'arma definitiva impiegata dal robot nell'anime, il così detto big bang punch, enorme pugno che in quattro e quattro otto fa piazza pulita anche dei più accaniti nemici. Quando in giugno, subito dopo l'uscita del gx-45 (che rappresenta praticamente la riproduzione non convertibile dello stesso soggetto) Bandai annunciò come gx-49 questo Shin Mazinger Z trasformabile dimostrò una politica di gestione del marketing come minimo scorretta nei confronti dei clienti non lasciando come invece aveva fatto in passato (vedi gx-44 e 44s o 41 e 41s) la possibilità di scegliere tra le due differenti versioni. Come avrete ovviamente capito la recensione è dedicata proprio al gx-49 Shin Mazinger Z, modello che come il gx-47 è stato direttamente importato in Europa da una ditta italiana con sensibile riduzione dei prezzi per gli acquirenti, per fortuna aggiungerei, anche perchè dato il modello mi sarei alterato non poco se avessi dovuto spendere più dei 40 euro che ho sborsato per acquistarlo vista la discutibile qualità realizzativa. Bene, direi che dopo l'anticipazione di quello che sarà il mio giudizio sul modello possiamo partire con la sua analisi...
LA SCATOLA:
Relativamente piccola e poco ingombrante (24 x 20 x 10 cm) ma decisamente accattivante dal punto di vista estetico, un po' come quasi tutte le confezioni degli ultimi gx. Su di essa è raffigurato il nostro robot con tanto di god scrander mentre sullo sfondo si staglia l'immagine del big bang punch al di sotto del quale, in diagonale, è riportato il nome ed il codice del modello.Immancabile, in alto a sinistra, accanto al logo Soul of Chogokin, quello della serie tv. Il retro della scatola è monopolizzato dalla trasformazione del robot in big bang punch, sintetizzata da tre diverse immagini in fasi progressive della metamorfosi da robot a pugno. Sui lati i piccoli inserti indicanti il god scrander e la basetta espositiva quali equipaggiamenti a corredo del modello.
IL CONTENUTO:
E' composto da:
- Contenitore in polistirolo con tappo in cartoncino in cui, all'interno della solita bustina protettiva  in plastica trasparente e bloccato da una stecchetta e due fermi in polistirolo troviamo il nostro  modello.
- Un blister di plastica trasparente piccolo contenente il god scrander.
- Un blister di plastica trasparente grande in cui sono alloggiati: l'hover pilder con ali pieghevoli,   due paia di mani (un paio di pugni chiusi e un paio a dita aperte e piegate), i due avambracci del robot, un paio di sistemi sparanti per la simulazione del rocket punch ed i relativi avambracci su di essi applicabili, un paio di avambracci-falangette da applicarsi sul god scrander a livello dei   reattori che poi formeranno il dito medio e anulare del big bang punch, un paio di appendici-falangine   da applicarsi al posto delle mani sugli avambracci del robot nella conversione in pugno, la basetta espositiva, un sostegno per le pose di volo, due appendici applicabili su quest'ultimo sostegno per consentire l'esposizione del modello rispettivamente come robot in volo o come big bang punch, un supporto per l'esposizione del god scrander sulla basetta separatamente dal robot.
- Il libretto illustrativo con belle immagini direttamente estrapolate dall'anime ed illustranti la  trasformazione dello Zeta nell'arma definitiva. I passaggi della trasformazione sono peraltro   riportati in modo chiaro e difficilmente fraintendibile.
IL MODELLO:
Appena estratto dal suo alloggiamento colpisce in negativo la differenza di pesantezza tra questo gx-49 ed il suo predecessore gx-45, tutto ciò nonostante quest'ultimo sia peraltro più basso di circa 1 cm dell'oggetto della nostra recensione. Il gx-49 infatti è alto circa 17 cm per un peso, comprensivo di god scrander, di 325 grammi (addirittura meno del gx-45 senza scrander). La cosa è abbastanza ovvia data l'altissima percentuale di plastica impiegata da Bandai nella realizzazione del modello, le uniche parti in metallo sono infatti le cosce, il bacino, le spalle, le braccia e le parti laterali del torace. Tutto il resto del corpo è in plastica, e stupisce peraltro la scelta di questo materiale anche nella realizzazione delle gambe, là dove il suo impiego non trova a mio avviso giustificazioni apparenti, neppure dal punto di vista tecnico. Se il problema era quello di creare graffi alla verniciatura agganciando le ali alla parte posteriore delle gambe nella trasformazione in big bang punch sarebbe bastato usare un piccolo tassello in plastica a livello dell'alloggiamento potendo così ovviare al problema e impiegando liberamente il metallo. Le gambe in plastica rappresentano peraltro una scelta infelice anche perchè tali da condizionare una notevole instabilità del modello, soprattutto a god scrander agganciato. Purtroppo tale precarietà di equilibrio non è influenzata solo dalla scelta dai materiali, quanto anche dalla scarsa posabilità del modello provocata dall'impiego di snodi che non riescono a vedere neanche con il cannocchiale le bellissime articolazioni del gx-45. Le caviglie, ad attrito, si piegano molto meno ma comunque sufficientemente e anche le ginocchia, a scatto, pur non flettendosi in modo estremo come quelle del precedente Mazinga soc (mancano gli sportellini nel retro della gamba) tuttavia presentano escursioni soddisfacenti. Il vero problema è a livello dell'anca visto che in questo modello non è stato inserito il funzionalissimo sistema ad estrazione dei pecedenti gx per cui le escursioni dell'articolazione in questa sede non solo sono modeste in abduzione, ma sono praticamente nulle in  senso antero-posteriore. In parte si riesce a dissimulare sfruttando la rotazione della gamba rispetto alla coscia così da garantire se non altro maggior stabilità, ma le pose ottenibili rimangono comunque molto limitate e poco dinamiche. Il tronco è un blocco unico e non esistono snodi bacino-addome tali da permettere movimenti di torsione. Sempre per motivi legati alle necessità di trasformazione del modello il torace non presenta movimenti di flessione anteriore o di estensione posteriore ne' tantomeno di basculamento laterale. Le spalle si muovono liberamente e sono parzialmente estraibili per consentire alla testa di ripiegarsi all'interno del torace nella trasformazione. I gomiti hanno aggancio calamitato e sono ben rigidi impedendo quella eccessiva lassità in rotazione dell'avambraccio che è un difetto riconosciuto del gx-45.
La testa è forse l'unica parte più snodata in questo modello che non nel gx-45, ha ampissimi movimenti di flessione ed estensione e ruota a 360 gradi anche se bruttino è lo spazio libero che, sempre per necessità legate alla trasformazione, rimane tra il collo e la parte anteriore del torace. Dispiace che il movimento di estensione della testa nelle pose di volo non sia del tutto ottimaleperchè parzialmente ostacolato dal god scrander (in particolar modo dai due reattori superiori).La verniciatura non presenta particolari falle, nel mio esemplare fatta eccezione per una scalfitura della vernice sul margine inferiore della cintura del god scrander non ho repertato altri difetti anche se devo ammettere che davvero brutto è lo stacco nella tonalità dei rossi (del braccio e della superficie ventrale dell'ala) a livello delle cerniere del god scrander e in corrispondenza dei perni estraibili per l'aggancio delle ali alle gambe del robot nella conversione in big bang punch. Le piastre pettorali, ruotabili anche in questo caso per obblighi imposti dalla trasformabilità, sono assai instabili e come si maneggia il modello si spostano sin troppo facilmente dalla loro sede risultando quasi snervanti. Il pilder (con aggancio alla testa un po' troppo instabile), sembra essere composto da una plastica più rigida del pvc morbido impiegato negli altri Mazinga, il tutto con il rischio che la sua pinna centrale si spezzi quando si ripiega la testa all'interno del torace. Il consiglio è quindi quello di levare il pilder quando si effettua la trasformazione per evitare brutte sorprese. Già.... la trasformazione! Che cosa possiamo dire su di essa? E' semplice e veloce da eseguire anche se il risultato lascia freddini, il pugnone in cui si converte il nostro Mazinga non è certo un gran bel vedere a essere sinceri, anche se questo lo sapevamo sin dall'inizio. La basetta espositiva è un evidente riciclo di quella del gx-45 ivi compreso lo stand per le pose divolo e con l'aggiunta del sostegno per l'esposizione in modalità big bang punch. Anche gli accessori sono limitati, non più di un paio di mani e l'immancabile, inutile sistema sparante per la simulazione del rocket punch.
IN CONCLUSIONE:
Premesso che non essendoci evidentemente ancora abbastanza Mazinga tratti dall'ultimo anime nella linea soc Bandi farà uscire in febbraio 2010 anche la versione dorata di questo modello con la sigla di gx-49g, le considerazioni conclusive di questa recensione non possono essere certo positive dal momento che a mio avvio stiamo parlando di uno dei peggioi soc di sempre. La sensazione di giocattolino trasmessa dal modello, complici i materiali, è notevole e ho tuttora difficoltà nell'inquadrare questo oggetto come uscita della linea soc. A pesare su un giudizio complessivamente negativo, come già anticipato inizialmente, è anche la disdicevole politica Bandai di annunciare l'uscita del modello subito dopo l'immissione sul mercato della sua controparte non trasformabile limitando così la scelta agli acquirenti anche perchè se ho comprato questo gx-49 non è certo per la  trasformazione in big bang punch, quanto per la presenza del god  scrander, motivazione quest'ultima che ha mosso l'acquisto di  molti. Diciamo che per come la vedo io sarebbe stato perfetto il gx-45 così com'è stato concepito con l'aggiunta del god scrander tra gli accessori con buona pace del big bang punch di cui non mi è mai importato niente. Come per il gx-47 anche in questo caso un gruppo italiano ha personalmentecurato l'importazione diretta del modello, questo ha permesso di ottenere un notevole abbattimento dei prezzi, motivo per il quale il modello è tranquillamente reperibile entro i 50 euro spedizione inclusa. Non chiedetemi però di consigliarvene l'acquisto, proprio non ce la faccio, se davvero volete un modello del Mazinga Z tratto dall'ultima serie comprate tranquillamente il molto più bello gx-45 senza rimpiangere più di tanto la mancanza del god scrander. Vi aspetto prossimamente su queste pagine, l'uscita del gx-51 Getter Dragon è ormai alle porte, un caloroso saluto da Stefano.

Mazingetter
(le foto sono state realizzate dall'autore dell' articolo).