Foto e recensione di Marco De Bon
Era il lontano 2006 quando Fewture, inaugurando la linea EX Gokin, se ne uscì con il suo primo modellone die cast. Un pezzo amato, ricercato, ambito e costosissimo: il Black Getter, tratto dalla serie “Getter Robo: the last day”. Per la precisione si trattava di una pesantissima rivisitazione del soggetto, ispirata dalle linee uscite dalla matita di Taku Sato, che stravolgeva il design del mecha infondendogli una cattivissima impronta dark. Il chogokin, oltre che dall’estetica mozzafiato e dalle armi spettacolari, era caratterizzato dall’essere costruito con un’enorme quantità di parti in metallo incollate su di un’anima di plastica, soluzione (poi ripresa dagli altri Getter Fewture) che ha reso qualche esemplare piuttosto delicato e colpito da qualche indesiderato problema di assemblaggio (leggi: asimmetrie, scollature e quant’altro).