SC-002 SIMPLE CHANGE GETTER ROBO “The Final Battle ver.”
Nel 2003 Hajime Takashima pensò di allargare la base della sua clientela, includendovi coloro che desideravano un Getter trasformabile, ma non se la sentivano di investire un capitale nel Perfect Change Getter Robo.Nacque così la linea “Simple Change”, una serie di piccoli robot che dovevano replicare le trasformazioni viste negli anime, ma in maniera più… semplice, ricorrendo a parti aggiuntive, come pugni e piedi. Oltre alle dimensioni e ai gimmicks, anche i prezzi avrebbero dovuto essere più contenuti, benché modelli successivi come i Gravion difficilmente avrebbero potuto rientrare nella definizione di “economici”! Il primo robot della serie “Simple Change” fu l’SC-001 Getter One, nella versione tratta dai fumetti di Ken Ishikawa e dal restyle dell’OAV “The Last Day” e “Shin Getter vs. Neo Getter”. Si tratta di un piccolo e ingegnoso “toy” in grado di replicare la trasformazione delle tre Getter Machines nel solo Getter One. Dal medesimo stampo furono ricavate due edizioni limitate: “Mechanic” (300 pezzi) e “The Final Battle” (500 pezzi). Oggetto di questa recensione sarà proprio quest’ultimo, a ricordare la scena più epica del robot, il sacrificio del pilota Mushashi Tomoe che, strappando dal petto il generatore di raggi getter e sovraccaricandolo, si fa esplodere insieme ai Mechasaurus del Popolo Hachu!
LA CONFEZIONE
La scatola si presenta in acetato trasparente (dimensioni cm. 25 x 18 x 6 h.), con un flap superiore traforato per essere appeso ad un espositore. Il modello, diviso nelle tre Getter Machines, è perfettamente visibile, ed è carina l’esposizione atta a simulare la modalità di volo. Oltre alle Getter Machines si notano anche le Getter Wings e un Getter Tomahawk: eh, sì, uno solo… poiché avendo questo Getter un solo braccio sembrava superfluo aggiungere un’altra ascia. Purtroppo, così facendo, resta in bella vista uno spazio vuoto, tanto da far pensare che qualcuno ci abbia giocato un brutto scherzo…
Una volta aperta la confezione, nella “vaschetta” del modello si rivela un compartimento, prima celato dall’adesivo nell’angolo inferiore destro. Questo contiene i piedi e le mani del modello (due, entrambe destre, una per impugnare il Tomahawk ed una a palmo aperto per il generatore) ed un sacchettino nero sigillato. Dentro quest’ultimo è celato il generatore che, in 1 esemplare su 50, è di resina gialla trasparente (a simulare il meltdown), mentre negli altri 450 esemplari (come il mio…) è semplicemente grigio.Come per tutti i modelli acquistati direttamente dal Mail Order dello Studio Halfeye, anche questa Limited Edition poteva essere dotata di un ulteriore oggetto: si tratta del Fluttering Mantle, il mantello svolazzante e strappato che il Getter esibisce negli OAV. Nella confezione sono comprese le istruzioni a colori del SC-001, ed un foglio specifico per questo SC-002, che funge da retro illustrativo della scatola. In questo, come in tutti i successivi SC, non è incluso il cacciavite necessario a stringere ed allentare le viti (peraltro poche).
IL MODELLO
Tutti i pezzi si presentano prodotti nella consueta resina precolorata, con minimi segni di distacco da sprue, sempre comunque carteggiati. Le Getter Machines, pur lunghe 4/5 cm., sono abbastanza somiglianti e non deludono affatto in quanto a precisione di esecuzione. Purtroppo i danni che devono essere mostrati a robot finito, sono perfettamente visibili anche in modalità Machines. In particolare il Jaguar sembra appena stato abbattuto dalla contraerea… Inoltre, le parti specifiche di questa versione, come la mano aperta, il ventre ed il bacino danneggiato, sono stati prodotti in resina grigia e solo successivamente colorati: questo crea differenze cromatiche (ad es. tra braccio e mano) che sinceramente non mi sarei aspettato in una produzione sì “semplice”, ma solitamente curata come quelle dello Studio HalfEye
LA TRASFORMAZIONE
Combinare tra loro le Getter Machines è facile e divertente: poche mosse ed ecco che il ns Getter One prende forma. Lo stacca-e-attacca è limitato alla mano, ai piedi e alle ali che devono essere inseriti (non senza un po’ di difficoltà iniziali per l’attrito delle parti) nei loro alloggiamenti. Una volta completo avremo un Getter One alto 10 cm., sufficientemente snodato e rifinito. In questa versione manca il braccio sinistro (sostituito da un moncherino), mentre una delle “corna”, il ventre ed il bacino riportano i danni della Battaglia Finale. La posabilità è discreta, ma a lungo andare gli attriti resina contro resina rendono le giunture un po’ molli. Inoltre consiglio di tenere questo modello al riparo dalla luce diretta del sole, perché le parti bianche potrebbero tendere ad ingiallire.
CONCLUSIONI
Con un prezzo di lancio di 8.820 Yen (al cambio attuale circa € 76,00) questo Simple Change era certamente meno costoso del fratellone Perfect, ma sempre decisamente caro per quello che effettivamente è: un sofisticato gashapon. Il bello di questo pezzo sta nella trasformazione, tanto semplice quanto ingegnosa. Consiglio l’acquisto agli amanti dei robot nagaiani e a coloro che apprezzano le trasformazioni e gli oggetti esclusivi, a patto però di non fare follie per accaparrarselo. A mio parere un prezzo congruo potrebbe variare tra i 50,00 e gli 80,00 €, di più sta alla vostra passione per questo oggetto e al vostro portafoglio.
Alla prossima!!!
SEGGIN
(le foto sono state realizzate dall'autore dell'articolo)
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