Il successore dell’ RX-93 Nu Gundam nella serie Formania è, abbastanza intuibilmente, quello che in “Mobile Suit Gundam: Il contrattacco di Char” (Kidō sensi Gundam: Gyakushū no Char), lungometraggio Sunrise del 1988, ne rappresenta l’avversario per antonomasia, e cioè l’MSN-04 Sazabi. Il Mobile Suit, costruito espressamente secondo le direttive di Char Aznable, nemico storico di Amuro Ray, allo scopo di ottimizzarne le capacità di eccellente pilota anche grazie ad un sistema in grado di minimizzare i tempi di reazione e le velocità di risposta del manovratore grazie alla tecnologia dello psycommu e dello psyco frame, si caratterizza per un colore rosso vivo più acceso del rosa carico tipico dello Zaku di Char e rappresenta di fatto il predecessore dello stupendo MSN-06 Sinanju, presente nella serie Mobile Suit Gundam Unicorn. Premessa la buona qualità del Nu Gundam già prodotto per questa serie, bisogna ammettere che in questo caso, complice un’estetica per me più accattivante, il giudizio sulla qualità di questi prodotti è ulteriormente migliorato anche per una maggiore cura di alcuni dettagli rispetto alla prima uscita.
La confezione
La scatola è abbastanza voluminosa per un oggetto non poi così grande (29 x 25 x 20 cm) ed ha un peso abbastanza contenuto, pari a 1160 grammi. Il design è davvero elegante. Sull’anteriore è ritratto il Sazabi stesso, una metà assemblata, l’altra scomposta nelle singole piastre e componenti che lo costituiscono. A destra sono presenti nell’angolo in alto il logo Formania ed in basso quello Bandai. Sul versante posteriore l’artwork ricalca quello del precedente Nu Gundam con due immagini, frontale e posteriore, del busto illustranti i possibili movimenti di spalle, backpack, tronco e reattori e costellate da una miriade di piccoli riquadri focalizzati sui dettagli più fini (cockpit, vani apribili, mezzo di riparazione, reattori, pannelli apribili dei funnels) principalmente tesi ad illustrarne l’estrema cura dei piccoli particolari. Sul laterale sinistro, come da tradizione, sono riassunte le caratteristiche tecniche relative a codice identificativo, altezza, peso, potenza, armamentario, anno di produzione, casa produttrice, esercito di assegnazione e pilota. Eleganti i piccoli adesivi con logo Formania che bloccano i lati apribili della scatola.
Il contenuto
La scatola è interamente occupata da un contenitore di polistirolo per cui la sua estrazione inizialmente non è così agevole dato l’effetto “sottovuoto” che si viene a creare quando si tira fuori.
Il coperchio, molto spesso, presenta un alloggiamento centrale in cui, nella classica bustina di plastica trasparente sono accolti un cartoncino plastificato a colori con le specifiche tecniche già riassunte sull’esterno della confezione ed un foglio in bianco e nero piegato in 2 con le istruzioni relative a movimenti e compartimenti apribili. Tolto il coperchio dopo la rimozione delle larghe strisce di scotch che lo assicurano al resto del contenitore lungo i suoi 2 lati più lunghi, si accede al vano principale il cui alloggiamento centrale è occupato dal busto senza spalle, sistemate ai lati di questo. In alto i 6 funnels agganciabili al backpack sono accolti in vani separati. Al di sopra delle spalle si trovano rispettivamente a sinistra ed a destra il mezzo di riparazione a corredo e la relativa basetta di appoggio. Sotto al busto l’asticella per mantenere in sospensione il suddetto mezzo. Ogni singolo elemento è protetto dalla relativa bustina di plastica trasparente.
Mobile Suit MSN-04 Sazabi Bust
Più voluminoso rispetto a quello del Nu Gundam, questo busto si caratterizza per un’altezza oscillante tra 18.5 e 23 cm all’apice dell’antenna centrale (variabile in rapporto al grado di estensione del collo e del tronco) ed una larghezza di 26 cm (dall’estremo di una spalla a quello opposto) per un peso di 637 grammi. La composizione è quasi interamente in plastica, le uniche parti metalliche si localizzano infatti esclusivamente a livello del piedistallo (in pratica sono in metallo le parti grigie più chiare ed i cilindri dei 3 pistoncini (2 anteriori ed 1 posteriore) scorrevoli). La cura dei dettagli è veramente notevole, nelle pannellature, nella riproduzione del cockpit, dei fasci di cavi e tubature e degli ingranaggi nonché nelle markerizzazioni sul backpack. La verniciatura è altrettanto ben curata e senza sbavature di rilievo, certamente migliore di quella già buona ma con qualche piccolo-medio neo del Nu Gundam. Le spalle si agganciano a pressione e sono ruotabili ad attrito a 360 gradi, ciascuna è scomponibile in 3 pannelli l’anteriore dei quali soffre di una certa instabilità per cui non è infrequente che maneggiando la parte tenda a sganciarsi spontaneamente. Nessun problema di questo tipo invece per il pannello superiore e quello posteriore, anch’essi rimovibili. Anche il rivestimento della parte superiore del petto è staccabile, questo permette di scoprire tutta una serie di tubature, pistoni e circuiti variamente intrecciati tra loro e davvero ben riprodotti. La parte superiore della testa è ribaltabile, così come la visiera con il relativo cursore in modo da lasciare scoperto il cockpit ed il sedile del pilota. La testa ha escursioni solo sul piano sagittale con movimenti di flesso-estensione e senza rotazione laterale (a differenza del Nu Gundam), bella la possibilità di spostare il cursore da destra a sinistra e viceversa. Il tronco è a sua volta flessibile (articolazione ad attrito) all’attacco con il piedistallo dove intelligente è l’utilizzo di tubature di pvc morbido e quindi adattabili alle escursioni articolari senza rischio di rottura. Il backpack è mobile all’aggancio con la schiena del robot dove può essere regolato in inclinazione con una articolazione a scatto (2 scatti e 3 possibili posizioni). Il suo corpo centrale è dotato di un paio di sportellini apribili. I due elementi laterali sono ruotabili sul piano sagittale e parzialmente ripiegabili medialmente ed abducibili lateralmente. Sulla loro superficie superiore, con pannellature scorrevoli, sono applicabili i sei funnels (si appoggiano e sono 3 per lato), una delle armi più potenti e temibili del Mobile Suit. Questi ultimi sono a loro volta molto dettagliati e dotati di 4 pannelli apribili proprio come nell’anime. Qualche segno di distacco dalle sprue di troppo è stato furbescamente celato localizzandolo sulle parti grigie più interne o che rimangono nascoste sotto i rivestimenti rimovibili. Il mezzo di supporto è ben verniciato, ha il tettuccio apribile, ha le 3 braccia snodate ed è interamente in pvc. Intelligente l’idea di mettere a corredo la basetta con relativa asta d’appoggio per permetterne l’eposizione in volo così da simulare le operazioni di riparazione del Mobile Suit.
In conclusione
Le sensazioni positive già trasmesse dalla prima uscita della serie sono state confermate se non ulteriormente consolidate da questo Sazabi. Bello il soggetto, belli e curati i dettagli, intelligente e ragionato l’uso dei materiali. Credo che l’unico vero neo sia in realtà il prezzo che, già alto di base, è andato ulteriormente aumentando col passare dei mesi, ciò nonostante il modello è ancora recuperabile a prezzo “umano” (attorno ai 150 euro, a meno sinceramente non ho mai avuto modo di vederlo vendere….). La mia personalissima speranza è che, viste le più recenti proposte della serie Formania (che hanno deviato da questo iniziale filone dei busti), Bandai possa riportare i modelli di questa linea sui binari delle prime uscite (cosa non darei per uno Sinanju fatto con la stessa cura di questo Sazabi….). Con questo augurio vi porgo i miei più cari saluti, l’invito come sempre è quello di continuare a seguire le nostre recensioni ed il nostro forum.
Mazingetter
(le foto sono state realizzate dall'autore dell'articolo)
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