BANDAI SOC GX-53 DAITARN 3 by Watta

Bandai SoC Gx-53 Invincible Stell Man Daitarn 3

La data : 24 aprile 2010

L'evento : è l'uscita di uno dei Robottoni più attesi dai collezionisti di Chogokin...

L'oggetto : il Cinquantatreesimo modello della linea S.o.C. di Bandai ... il 'Daitarn 3'!

e noi possiamo esclamare "Finalmente!" ... malgrado poi debbano passare ancora un pò di giorni per ricevere il modello a casa, almeno per tutti coloro che hanno deciso di preordinarlo all'estero senza aspettare la metà del mese di maggio 2010 e ricevere la versione "Europea".

Daitan 3, Daitarn 3 o Daitarn III ... arrivato nell'era del massimo splendore per i robottoni giapponesi, ha fatto innamorare di sè tantissimi 'afecionados' delle serie robotiche, scalzando dalla "classifica" dei preferiti tanti illustri predecessori! da alcuni anni lo vedevamo spesso indicato nelle classifiche dei robot più desiderati della serie SoC ma regolarmente veniva "sostituito" da modelli a noi poco se non addirittura sconosciuti... fino ad ora; oggi il 'Daitarn 3'(il Sole) è realtà e segue -dopo qualche anno, ndr- il primo grosso robottone della Sunrise, lo Zambot 3 (La Luna); ma bando alle ciance, non mi dilungherò con una intro al cartone animato, andiamo a scoprire questo modello!

La Scatola

Tutto sommato è di media grandezza, l'impatto frontale può far pensare anche ad una discreta profondità, il peso di quasi 2Kg senza dubbio ci fà immaginare uno scatolone ma non è cosi; il peso c'è tutto ma la scatola non è grande ed è meglio cosi.La grafica è sobria, in stile classico bandai, sul davanti viene presentato il modello, sui lati troviamo scritta ed una foto, sul retro un'insieme ben schematizzato delle possibilità offerte con tanto di scritte esaltanti.Aperta la scatola vi troviamo un sarcofago di polistirolo ben sigillato contenente il modello e due contenitori di plastica impilati contenenti gli accessori; conclude il tutto un bel librettino illustrativo protetto da un sacchettino trasparente.La scatola di polistirolo ha un coperchio di cartone; rimosso lo scotch e tolto il cartone, appare a noi il Daitarn 3 ben protetto da un sacchettino e tenuto fermo nella scatola da due tronchetti di polistirolo; estratto il modello, dovremo liberarlo dai sacchettini che proteggono la parte bassa delle gambe e le braccia; il Daitan risulta alto e pesante.Nei contenitori di plastica trasparente troviamo una discreta quantità di accessori ovvero due fregi (uno è più piccolo e richiudibile), il volto con la bocca aperta, due piastre con il perno del polso, due pugni chiusi, due mani aperte, due pugni con indice e pollici estesi, due carrelli d'atterraggio, il timone centrale, i due pezzi che formano il BackPack munito d'ali e gli stessi due pezzi senza ali da usare nella modalità Daitarn-astronave, le due lame delle spade ed i due manici, due ventagli chiusi, due ventagli semiaperti e due ventagli aperti, due catene con pesetto da unire ai ventagli, il martello munito di catena e pesetto finale, i due pezzi che compongono il giavellotto, vari pezzi -alcuni veramente piccoli- che compongono il Laccio, tre Mach Patrol in scala con il robot ed una Mach Patrol trasformabile; infine troviamo la base cingolata ed il braccio di una gru per agganciare gli accessori.Ponete attenzione nell'aprire i contenitori plastici perchè un'azione troppo forte causerà l'esplosione del contenuto e conseguente spargimento dei pezzi in ogni direzione.

Il Modello

Il Daitarn 3 è un robot molto alto e trasformabile; il suo creatore ha previsto tre modalità :

- Daitarn Aereo
- Daitarn Carro Armato
- Daitarn Corpo Base (o Daitarn 3)

Esiste anche il modulo Spaziale, praticamente è identico a quello Aereo, ne cartone animato risulta bianco, circondato da una barriera anch'essa bianca.

Ogni modalità non richiede l'aggancio con pezzi aggiuntivi provenienti dall'esterno; tutto il necessario è dotazione integrale del robot, ci sono soltanto due pezzi che si sganciano ed agganciano in posizione differente, ovvero i due pezzi che coprono le braccia quando si vede la modalità Daitarn Astronave e che vanno a formare il BackPack posto sulla schiena del robot in modalità di combattente; Bandai è riuscita a produrre un Daitarn 3 che rispetta quasi totalmente queste caratteristiche!Solo i pezzi che compongono il BackPack sono differenti a seconda della modalità d'esposizione scelta (d'altra parte la soluzione sarebbe stata quella di produrre un pezzo allungabile penalizzando il design) pertanto ritengo questo SoC un vero gioiellino d'ingegnerizzazione, qualche cosa di veramante notevole, al di là di ogni considerazione su alcune scelte fatte dalla Bandai.Una volta estratto il Daitarn dal suo sarcofago di polistirolo e liberato dai sacchettini, ci porta subito all'opzione di ammirarlo nella sua modalità di robot da combattimento : inseriamo il fregio sulla fronte, sistmemiamo le mani e, seguendo quanto mostrato nel libretto -vi suggerisco di dargli una rapida vista prima d'iniziare a fare qualsiasi cosa- montiamo il backpack sulla schiena e sistemiamo le gambe ... bellissimo! e qui viene il dilemma, lo lasciamo così oppure lo trasformiamo ??? e se lo trasformiamo, in cosa lo trasformiamo ? Astronave ? carro armato ? mentre il dubbio amletico ci assale ed assedia, meglio concentrarci sulla Mach Patrol e sugli accessori.

Mach Patrol :

La Mach Patrol è l'automobile trasformabile guidata da Banjo; nel cartone animato, l'auto entra nel Daitarn, l'intero abitacolo viene estratto dall'auto e ... fino alla mitica frase pre-combattimento :

« Per la pace del mondo combatterò i meganoidi con il Daitarn 3! Se non hai paura di questa potenza, combatti! »

Come anticipato, il Gx-53 prevede una Mach Patrol in metallo e plastica e fuori scala e ben tre Mach Patrol in scala con il robot:
una di queste è in modalità Automobile, le altre due in modalità aero-sistema di cui una con le ali aperte, quindi "in volo" mentre la seconda ha le ali ritratte per simulare la configurazione per l'inserimento nel robot.La miniaturizzazione rende questi pezzi soggeti ad una facile perdita, perciò attenzione, specialemnte se le esponete per rendere visibile le dimensioni del Daitarn rispetto alla normalità (un colpo di straccio per togliere la polvere sarà sicuramente miciale).La Mach Patrol fuori scala non è una novità nella Linea S.o.C. (ricordate il Leopaldon ?) ma anche qui troviamo un oggetto in metallo eplastica progettato per trasformarsi senza l'uso di parti esterne per completare l'opera; certamente la trasformazione ha portato a dei compromessi -vedi i "baffi" gialli visibili nella parte frontale bassa in modalità automobile- ma l'insieme ci rende felici possessori di una Mach Patrol! nell'abitacolo poi è stato inserito Banjo in tuta di Pilota, ogni dettaglio è stato curato; anche la trasformazione segue le parti principali visibili nel cartone animato ... peccato non voli! la trasformaizone è semplicissima : dal retro dell'auto, si estrae il timone di coda e si allargona le alette rosse, quindi si fà ruotare verso l'alto sia il timone che il motore (questo compie un'intera rotazione cosi da mostrare i motori a reazione dell'aero-sistema); poi si apre il muso dell'auto tirando verso l'esterno le ruote anteriori, si estrae la punta dell'aero-sistema tirando le alette gialle e si fanno ruotare le parti con le ruote verso il retro della Mach Patrol, facendo combaciare le ruote anteriori con quelle posteriori; per finire, si abbassano ed allungano le ali rosse laterali (sono "a soffietto", una cerniera sulla fiancata ed una in mezzo all'ala).Cosa c'è che non và ? a parte le alette anteriori gialle già citate, a mio avviso l'unico neo è il colore del tettuccio:nel cartone animato è bianco, qui è color argento cosi come il colore dei montanti dell'alettone posteriore, blu anzichè rossi; i puristi storceranno sicuramente il naso ma tant'è, fosse stata una Mach Patrol fatta per la serie Popynica (quella del Pilder per intenderci, ndr) lo storcerei anch'io ma nel Gx-53 bisogna vederla come un Plus molto gradito da esporre per completezza del modello, per far rivivere i ricordi, sia in modalità automobile che in modalità aero-sistema (sicuramente la versione più gettonata).

Accessori :

Come certamente avrete notato, nel Gx-53 non è previsto alcun Display Stand; al suo posto è stato previsto l'utilizzo della base cingolata a cui unire il braccio di una gru e due paratie tutto ha colore uniforme); la cosa può sembrare strana eppure non è la prima volta che Bandai prevede di non inserire la classica basetta espositiva nera con scritta frontale e comunque l'effetto finale è gradevole oltre a permettere di tenere tutti i pezzi ben raggruppati e vicini al Robot.L'interno della parte cingolata è stato studiato per ospitare tutti gli accessori mentre sul bracico della gru trovano posto le tre coppie di pugni/mani ed il Daitarn Martello.Gli accessori sono stati tutti curati nei dettagli, nulla è stato lasciato al caso, seppur mi possa rimanere qualche riserva che vedremo al momento opportuno.Il colore delle mani e dei pugni è uniforme con la coppia di pugni -aventi dita snodate - già collegata al Daitarn; per usare questi accessori bisogna prima di tutto far rientrare nell'avambraccio il pugno snodato spingendolo verso l'interno, poi montare la placchetta con lo snodo del polso nello spazio che si è liberato, quindi, spingendo e ruotando, inserire il pugno -o la mano- scelta; pugni chiusi e mani con le dita distese ed aperte non sono una novità, il distinguo lo fanno la coppia di mani con indice e medio aperti che permettono di riprodurre la posa del Robot nell'atto di pronunciare la frase : "E ora, con l'aiuto del Sole, vincerò! Attacco Solare! ENERGIA! "I pugni con pollice e dita mobili consentono di impugnare le varie armi; la spada (ce ne sono due) prevede l'impugnatura di colore rosso con la guardia che si apre per permettere l'inserimento della lama (nel cartone animato, avvenuta l'apertura venivano generati dei fasci d'energia da cui scaturiva la lama della spada); la spada del Gx-53 è realstica e ben realizzata.Il giavellotto, avendo un'asta molto lunga, è composto da due parti che si uniscono all'incirca verso la metà della sua lunghezza; ad una estremità troviamo le quattro lame mentre all'altra troviamo il peso di bilanciamento; l'asta è riprodotta in modo tale da sembrare realmente estensibile; l'asta viene impugnata in modo molto semplice : si allargano ed aprono le dita e si fà ruotare il pollice verso l'esterno, s'inserisce l'asta nell'incavo della mano e si richiudono tutte le dita.sia le spade che il givellotto sono realizzati in materiale plastico.Il Martello è composto da una palla chiodata alla quale è collegata una catena metallica; al lato opposto della catena troviamo un peso di bilanciamento; palla chiodata e peso sono di materiale plastico.Una catena metallica la troviamo da collegare anche ai ventagli gialli; voglio ricordare che ci sono tre coppie - chiuso, semiaperto, aperto- per simulare i diversi utilizzi fatti dal Daitarn3 durante il cartone animato; le due parti del ventaglio completamente aperto, una volta unite, formano uno schudo; questo scudo non viene imbracciato ma impugnato grazie alle catene; le catene dei ventagli sono due, collegate alla parte centrale del ventaglio; questa parte è quella che si stacca ed attacca ai vari ventagli; all'estremita delle catene c'è il consueto peso; i pesi vengono collegati quando viene creato lo Scudo; il centro dei ventagli è la parte da inserire nell'incavo del pugno con le dita articolate.Il Daitarn Laccio non ha una catena bensì una parte di plastica rigida che riproduce una frusta e tante parti da montare per riprodurre, a scelata, l'arma appena sganciata dal robot (impugnatura più punta rossa), in fase di lancio (impugnatura, frusta, punta) o in fase di aggancio (punta con le due ganasce aperte oppure chiuse intorno al Megaborg -e qui o ne usate uno oppure usate la fantasia!); le due ganasce si possono quindi togliere e sono mobili grazie ai perni presenti ad una loro estremità; da notare che ci sono ben quattro elementi che riproducono la frusta -vi rimando al libretto per vedere come usarli-, peccato che dai fianchi del Daitarn non si possano staccare le corrispondenti placche rosse per aumentare il realismo; peccato veniale seppur realizzato anni fà in giocattoli di metallo meno pretenziosi (es. il Daitarn 3 della Clover).Esiste, non si vede, è il Daitarn Missile; per vederlo è necessario premere sulla parte bassa della placca inguinale di color argento chiaro; aprendo questo sportello, viene rivelato il missile di color giallo con testa rossa; ponendo la dovuta attenzione ed agendo sulla testa del missile, lo si fà alzare sulla rampa, in posizione di sparo (ma nn c'è alcune meccanismo); carino, di solito è un elemento sacrificato.Parte simbolo e distintiva del Daitarn 3, di chiara derivazione dall'elmo dei samurai, il fregio che orna la testa del robot è presente in due versioni : un fregio presenta due metà mobili, agganciate al sole centrale rosso, da usare nelle trasformazioni ed un fregio più grande, realizzato in pezzo unico ed usabile solo in modalità robot (due fregi a forma di mezzaluna, uno richiudibile ed uno fisso erano presenti anche nello Zambot 3, ndr).Chiudono la lista degli accessori il timone giallo (vediamo in seguito), le due parti del backpack e le due parti blu -stessa tonalità di colore del modello- da usare per coprire le braccia quando lo si trasforma in Daitarn Aereo.Visto il numero di accessori, personalmente, avrei gradito almeno la presenza dei veicoli di Beauty e Reyka oppure le miniature in metallo dei quattro personaggi umani.

Veniamo ora al pezzo forte, dividendo il commento per ogni modalità.
Innanzi tutto, estraendo il Daitarn dal suo sarcofago di polistirolo, si avverte immediatamente il notevole peso;poi, una volta posato su di un piano, ci si accorge di quanto sia alto, ci si rende conto immediatamente che supera abbondantemente (in altezza e peso) lo Zambot 3, il Daimos, il Vultus V ed il Combattler V.Il metallo c'è anche se lo si nota poco; piedi, parte bassa delle gambe e parti del corpo sono in metallo; il resto è in materiale plastico; i colori dati alle parti dei due materiali è uniforme, non ho riscontraro alcuna differenza di solore, specialmente per le parti di colore blu scuro; le parti in metallo non presentano sbavature e/o segni, specialmente vicino alle parti mobili.
Gli snodi sono tutti a scatto, ad esclusione dei polsi e dello snodo sul quale ruota la testa che sono a sfera.

CONTINUA (vai alla part. II)