BANDAI SOC GX-53 DAITARN 3 (part II) by Watta

Bandai SoC Gx-53 Invincible Stell Man Daitarn 3 (PART II)

Daitarn Modalità Aereo.

E' la forma più semplice, aerodinamica, si vede sempre all'arrivo del robot poco dopo la chiamata di Banjo; Bandai ha previsto -giustamente- l'hangar destinato ad ospitare la Mach Patrol.Per ottenere questa modalità dobbiamo trasformare il Gx-53; l'operazione non è complessa ma è lunga pertanto vi consiglio di far riferiemnto alle istruzioni di trasformazione del libretto, procedendo con calma nei vari passaggi; sinteticamente si procede in questo modo :chiudete le punte del Fregio (se avete messo quello fisso, sostituitelo con l'altro); se state esponendo il Daitarn con i pugni aventi le dita articolate, fate ruotare il pollice all'interno del pugno, chiudete le dita e spingete il pugno all'interno dell'avambraccio, qunidi psingete ogni avambraccio verso la spalla; aprite ed estendete le spalle (prima la parte esterna e poi le punte); togliete le parti del backpack dalla schiena, estendete verso le gambe e ruotate il timone centrale giallo; aprite lo sportellino posto sulla schiena giusto sotto il collo e portate i cingoli piccoli in posizione perpendicolare con la schiena, quindi sollevate la schiena, facendo attenzione mentre la ruotate totalmente verso l'alto; estraete le paratie blu che trovate nell'interno del robot, fate ruotare verso l'interno le due metà del bacino, unitele facendo attenzione ai dentini di tenuta; fate rientrare i cingoli per poi estenderli verso il basso (ovvero verso il petto del Gx-53) (*) a questo punto, dovendo ottenere la modalità Aereo, facciamo entrare nella posizione corretta i due cingoli (spariscono nel torace), chiudete la testa nei due spallacci triangolari (ogni spallacio và prima formato unendo i due gusci, ponete attenzione ai perni interni) ed abbassate il triangolo ottenuto verso il basso fino al click;fermate la punta chiudendo lo sportellino posto sulla schiena, abbassate le due paratie blu (sono due prese d'aria per i motori); infine, unite le gambe incastrando opportunamente ad esse il timone e montate i due pezzi blu che coprono gli arti superiori; per terminare, staccate le alette gialle dalle parti che formano il BackPack e montatele all'esterno degli ultimi due pzzi montati...Il Daitarn Aereo è completato.Per dare stabilità, è possibile collegare due carrelli cingolati ai buchi presenti nella parte inferiore dei piedi.Lo sportellino dell'Hangar che ospita la Mach Patrol è ovviamente posto sotto le cosce : abbassate lo sportelino per inserirvi la Mach Patrol in scala in forma Aerosistema con le ali richiuse.Il design è fedele al cartone animato anche se la punta è inguardabile e le prese d'aria frontali blu sono delle sottilette, non coprono le cerniere che danno mobilità ai due pezzi rossi in alto (che in form adi robot si trovano sui fuianchi del Daitarn, ndr); bella l'idea di proporre anche i due carrelli, danno stabilità quando si appoggia il Daitarn Aereo; penso che come forma espositiva, ne valga la pena se si trova una base trasparente ta quelle porposte per i gundam oppure appendendolo con un robusto filo da pesca all'interno di una vetrina.un netto miglioramento estetico si sarebbe ottenuto con due spallacci interi al posto di quelli propposti da Bandai, decisamente brutti.

Daitarn modalità Carro Armato

Avrete notato che più in alto ho lasciato un asterisco (*), questo perchè, sempre partendo dal Daitarn corpo Base, arrivati nel processo di trasformazione all'asterisco, basterà far ruotare e rientrare le paratie blu, togliere il timone giallo, far rientrare la punta che contiene la testa e chiudere lo sportellino di fermo, ripiegare le ginocchia in modo da portare i piedi sulla schiena, consentendo ai piolini di incastrarsi nel bacino, ruotare in avanti gli arti superiori e, con attenzione, estrarre dall apianta dei piedi i cannoni telescopici! et voilà, il Daitarn Carro armato è teminato! se poi volete dare maggior spessore e mobilità al Carro Armato, fate ruotare verso il petto i due cingolini ed inserite il Daitarn sulla base cingolata : i cingoli della base sono in gomma e le ruote -tre per lato- girano (mentre i cingolini sono totalmente in plastica dura); la resa finale è molto carina, la pianta dei piedi non è liscia ed anonima, presenta delle griglie ed un anello intorno al foro d'uscita dei cannoni;peccato che l'accostamento dei due pezzi che formano il piede lascia una bella linea centrale che guasta un pò la visione; l'errore che ho rilevato è nei cingoli, le ruote dovrebbero essere cinque - due interne e tre esterne- invece sono solo tre; anche qui la punta formata dai due gusci-spallaccio rimane brutta, ma d'impatto visivo inferiore rispetto alla modalità Aereo.Mostrare il Daitarn Carro Armato ritengo sia una valida alternativa espositiva, tanto per cambiare un pò!

Daitarn 3 (Corpo Base)

Veniamo infine al pezzo forte, il Daitarn 3 in modalità "Corpo Base";come anticipato, non è un modello con alta percentuale di metallo, ritengo sia un giusto mix tra zama e materiali plastici, considerando l'eccezionale trasformabilità; una volta montato il backpak sulla schiena, il fregio sulla testa e deciso quali mani/pugni montare, il risultato finale è un robot alto, possente, massiccio ma anche posabile! eh si, ormai Bandai ha imparato dagli errori commessi in passato e dalle innovazioni introdotte negli ultimi due anni e cosi noi ci ritroviamo tra le mani un SoC degno di questa sigla.Gli snodi a scatto, le articolazioni inserite a livello del femore, del ginocchio e della caviglia fanno saltare l'ostacolo della posabilità da baccalà tipica dello Zambot 3 (sarebbe ora il caso di rivedere questo Robot da parte di Bandai, ndr); l'effetto provato dop averlo tolto dal sacchetto protettivo è stato "calma, finiscilo e poi giudica"...ed infatti cosi è stato e devo dire che il Daitarn 3 SoC mi ha piacevolmente colpito; la testa curata nei dettagli e montata su un collo che ne permette un'ottima posabilità oltre ad essere parte attiva nel gioco delle trasformazioni, tant'è che c'è uno sportellino per il blocco/sblocco dell'intero pezzo "invisibile" che forma il collo; il volto montato di fabbrica è quello con la bocca chiusa, un volto inespressevi e talmente incastonato nella testa da far subito pensare "ma la bocca si apre o il mio modello è difettoso ?" - e si, perchè a prima vista mai verrebbe da pensare che il volto si "sfila" dalla testa spingendo sulla barbettina gialla in stile Egizio! il volto è tenuto in sede da due perni; rimosso il primo, è possibile inserire il secondo, quello con la bocca a aperta; ovviamente per tale operazione non deve essere montato il fregio sulla testa; anche l'aletta posta sulla nuca è mobile, si estrae quando mostriamo il Robot e scompare quando si effettuano le trasformazioni in Carro armato o Aereo; per quanto riguarda le proporzioni, penso che alla fine sia corretta anche se l'avrei preferita un pochino più grossa.Le spalle argentee sono in plastica, composte da DUE pezzi (anteriore interno e posteriore esterno) che si uniscono tramite un dente corto posto internamente al pezzo esterno -fate attenzione, ce ne sono due di denti, il più grande si usa quando ogni spallaccio deve assumere la forma di punta e nascondere\proteggere la testa; la parte esterna degli spallacci è poi chiusa da una paratia con tanto di grata in stile saracinesca (è la parte che sparisce nel torso quando si spinge la punta formata per l'aggancio al modello)...insomma, questi spallacci sono orrendi!tra l'altro si agganciano al robot mediante due dentini, ma nel momento in cui dobbiamo far ruotare la spalla, PRIMA ci si deve ricordare di sganciare i dentini, altrimenti si produce un attrito tra la spalla blu e lo spallaccio con conseguente -e sicura- rimozione di vernice da uno dei due pezzi! l'orrore ha però un'altra faccia:il meccanismo studiato per muovere ogni pezzo che compone gli spallacci è stato studiato in maniera da non dover ricorrere a pezzi aggiuntivi o sostitutivi...se non addirittura alla rimozione della testa! la trasformazione in puntale è buona, purtroppo l'effetto estetico ne risente in ogni modalità prevista.Il petto è imponente, la vernice rossa è perfettamente stesa e contrasta perfettamente con l'azzurro ed il blu che la circondano altre alla croce gialla (di materiale plastico) posata nel centro del petto.Il torso non è mobile cosi come non abbiamo alcun movimento in vita (beh, ovviamente, all'interno di questo blocco monolitico trovano posto alcuni pezzi delle varie trasformazioni), cosa per altro sopperita dalle articolazioni poste nel bacino; queste articolazioni permettono vari movimenti, per prima cosa però dobbiamo tirare verso il basso coscia della gamba da posare, dopo di che è possibile allargare verso l'esterno oltre che spostare in avanti o indietro la gamba; a ciò si aggiunge la possibilità di far ruotare la gamba sull'asse verticale, cosa dovuta essenzialmente all'impossibilità di realizzarlo come di consueto a livello di articolazione del ginocchio;la coscia non è un blocco unico come nel cartone animato ma è stata sagomata; i puristi ringhieranno, però non stà male, anzi, slancia il modello e s'integra con le forme delle braccia; forse Bandai avrebbe fatto meglio a creare dei pezzi con la linea di giunzione posta sui lati anzichè frontale; anche i tappini rettangolari lasciano perplessità, però si deve tener conto delle articolazioni che si attaccano alla coscia sia in alto che in basso; tirando la coscia li libera completamente lo snodo, rendendo perciò possibile al 100% il posizionamento della gamba (se non tiriamo, il movimento è assai llimitato);il ginocchio -appunto- presenta un articolazione a scatto che permette posabilità e trasformabilità (vedi Daitarn Carro Armato); la parte bassa della gamba, blu, in metallo, presenta il bordo superore e la parte frontale rinforzate con uno schiniero di colore giallo; da poco sotto il ginocchio, in posizione centrale, parte e si estende fino alla pianta del piede una lama di materiale plastico a forma di L uncinata (una per parte) : questa lama funge da arma ma anche da ala posteriore quando il robot assume la forma d'Aereo; Bandai ha fatto in modo che tali lame possano spostarsi all'interno di una rotaia, garantendo così una mobilità mai vista prima d'ora; la chicca arriva con l'articolazione della caviglia; di base il piede è bloccato alla gamba ma basta tirare il piede verso il basso che si rivela a noi l'articolazione che è posta nella parte interna e posteriore della gamba; questa scelta permette una notevole escursione e gioco dell'articolazione; l'eventuale spazio libero viene riempito dalla canna del cannone che è alloggiato internamente alla gamba; le lame posson abbassarsi e seguire il posizonamento della gamba e del piede, simulando perfettamente quanto si vede ne cartone animato.i piedi ovviamente sono di metallo, blu e rossi; da notare una piccola differenza tra il giallo del metallo e quello delle plastiche gialle (di TUTTE le plastiche gialle visibili del robot), molto strano.La parte opposto delle gambe è pulita, si vedono solo le righe di giunzione ed i perni d'aggancio posti sulla parte esterna del ginocchio ed al centro della parte superiore della caviglia (i perno è a sx mentre a dx troviamo il corrispondente punto d'aggancio).Forse qualche d'uno se l'è chiesto: ma la parte frontale del corpo del Daitarn 3 non presenta alcuna riga d'accostamento di pezzi? eppure la schiena s'apre e il bacino ruota verso l'interno! ebbene, risposta semplice!la parte frontale, dalla base del collo all'inguine, è un unico pezzo! la stella gialla sul petto non si stacca, lo sportellino del Daitarn Missile è ben mimetizzato ed anche le spalle s'integrano perfettamente, tanto da sembrare un pezzo unico (almeno, nei modelli che ho visto è così) con il corpo. Sulle spalle si nota un accenno di forellino, è corretto.il braccio -argenteo e di forma simile a quella della coscia- è diviso in due pezzi; uno è collegato alla spalla (movimento di rotazione + movimento di alza/abbassa) mentre il secondo ad una estremità è collegato in modo da ruotare sul primo ed all'altra estremità è collegato al meccanismo del gomito; l'avambraccio blu, anche'esso di materiale plastico, presenta sulla parte esterna una stella gialla; l'avambraccio è cavo -ospita il pugno con le dita ed il pollice mobili e si sposta verso la parte superiore dell'arto- ed è composto in totale da ben quattro pezzi, cosa che comporta la visione di alcune righe di giunzione di troppo (sempre a mio parere, ndr) ma nel complesso è in linea con quanto proposto da Bandai in altri modelli.Guardando il Gx-53 di lato, si nota qunto sia massiccio, imponente, ben roporzionato; peccato la presenza di due fori posti in vita (si vedono da quasi tutte le angolazioni); posteriormente vediamo un modello pulito, anche grazie al Backpack posto sulla schiena; le altre parti in metallo sono inserite nel corpo del robot.quasi dimenticavo! le due "borsettine" rosse poste sui fianchi del Gx.53 sono mobili ma non staccabili.

Conclusioni

Senza dubbio Bandai è riuscita a produrre un Daitarn 3 trasformabile come mai prima d'ora; ricordiamoci che solo due pezzi devono essere tolti ed aggunti, il resto fà parte del modello; la posabilità è molto elevata, sia per gli arti superiori che inferiori, tant'è che l'immobilità del torso viene ampliamente sopperita da tutto il resto. E' un gioiello.Gli accessori possono sembrare pochi ma c'è quasi tutto il necessario, manca solo la Rete e la Stella del Daitarn 3.Purtroppo ci sono da rilevare degli errori e delle omissioni; il giallo posto sul metallo non è uguale a quello delle parti in plastica e si nota; la Mach Patrol ha il tettuccio argento mentre dovrebbe essere bianco e i tiranti dell'alettone sono blu anzichè rossi; la stella sul petto è fissa ed il missile non è sparabile (e ce ne è solo uno!); gli spallacci sono quanto di più brutto potesse venir realizzato ma è quanto si deve pagare per avere un modello quasi totalmente trasformabile e comunque alla forma che assunomo una volta posto il modello in forma "Corpo Base" ci si abitua ben presto e poi, ai pignoli, rispondo che così come l'han fatti vien permessa massima posabilità alla testa! basta capire bene come incastrare i due pezzi che compongono ogni coprispalla; a tutto ciò s'aggiunge la mimica facciale che il Daitarn 3 può assumere! purtroppo però c'è un solo volto con la bocca aperta, ma volete mettere posare il nostro modello nell'attimo di esclamare "Ed ora, con l'aiuto del sole vincerò!" ? non ha prezzo!Nell'insieme, per la tecnica realizzativa il Gx-53 merita un bel 9 mentre, per la parte estetica, prendendo in esame tutte e tre le modalità, si merita un buon 7,5 benchè, al primo impatto, si possa pensare diversamente (scusate il voto basso ma certi errori non si dovrebbero commettere).Malgrado abbia ancora il dente avvelenato per la realizzazione dello Zambot 3, non mi son fatto influenzare e devo onestamente dire che nell'insieme il Gx-53 risulta essere un bellissimo modello, una piacevolissima sorpresa, senza dubbio costoso, specialmente in questo momento poco favorevole per la nostra valuta sullo yen, ma i soldi spesi per il suo acquisto ci stanno tutti, pertanto questa volta non critico la bassa percentuale di metallo presente e mi sento di consigliarne l'acquisto, badando soltanto a dove lo acquisterete perchè ci sono ancora -e purtroppo- parecchi venditori che sparano cifre assurde; ne consiglio l'acquisto anche ai puristi, tranne a quelli che vogliono assolutamente il bianco al posto del metallo, a questi consiglio d'acquistare il Daitarn 3 in Pvc della Banpresto! e se poi volete un ripiano a lui dedicato, beh, ve ne servono tre! approfittate quindi della vendita della versione appositamente fatta per il mercato europeo, non cambia nulla ma almeno ha un prezzo allineato a quello del mercato Giapponese.

Questa recensione é lunga, se siete arrivati fin qui vi faccio un applauso! ha richiesto diverse riletture e sistemazioni - oltre a qualche distrazione legata al tripl...al TRE ^__^ - e sicuramente mancherà qualche cosa ma spero vi sia d'aiuto unitamente alle foto del buon Paolo "Shin" per farvi una vostra idea di questo modello.

Non mi resta altro da fare che rimandarvi alle prossime recensione, sempre qui, sempre su JapanRobot!
un caro saluto, il vostro M."Watta" Pellegrini. (Ritorna alla prima parte).

Watta
(le foto sono state realizate da SHIN)